Intervista a Dj David Morales- 10 Novembre BLOW @CASSERO
Leggendario, icona, super star deejay, maestro. Questi aggettivi, spesso usati a sproposito, diventano calzanti quando si parla di David Morales, uno dei pionieri e dei massimi esponenti della house music di sempre. Il 10 Novembre, a Blow, nuovo appuntamento del palinsesto casserino, Mr. Morales si esibirà in uno speciale dj set che dalle 23:30 alle 5:00 ripercorrerà la sua folgorante carriera attraverso le sue produzioni, i suoi famigerati remix, le sue ispirazioni, i suoi brani preferiti. Blow is gonna gonna blow your mind!
PER INFO SULL’EVENTO CLICCA QUI!
Tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80, New York era il centro del mondo. Il Loft di Mancuso e il Paradise Garage con Larry Levan danno di fatto inizio alla club culture così come ancor oggi la viviamo. E poi l’emergere dell’hip hop, e Basquiat, Keith Haring, Andy Warhol, e Madonna… Tu allora eri un teenager, che ricordi hai di quel periodo straordinario?
Sì, ricordo bene quel momento. In quel periodo cominciavo a suonare come DJ, uscivo molto e andavo a ballare sia al The Loft che al Paradise Garage. Ho cominciato allora anche ad organizzare le mie prime serate. Andare a ballare per me era come andare in chiesa, un rito.
Quali sono stati (o quali sono) i modelli di un dj super star come te?
Non ho mai avuto un modello di riferimento, ma sicuramente il DJ che mi ha insegnato di più è stato David Mancuso del Loft.
Mi ha insegnato “il sound” e che fare il DJ era fondamentalmente programmare i dischi nella sequenza migliore possible.
Sei probabilmente il remixer più prolifico della storia del mondo! Hai remixato personaggi del calibro di Mariah Carey, Michael Jackson, Seal, Whitney Houston, Jamiroquai, Pet Shop Boys… Insomma il meglio del pop mondiale. Con alcuni di questi divi sei anche andato oltre al rapporto lavorativo?
Non ho mai avuto con loro rapporti diversi da quelli professionali. Ho lavorato moltissimo con Mariah Carey ma non siamo diventati “amici” nel senso stretto della parola, era pur sempre business. Ma abbiamo lavorato molto bene insieme, con grande sinergia e rispetto reciproco.
Hai attraversato uno dei periodi più bui della storia LGBT, ovvero la pandemia dell’Aids, che dalla fine degli anni 80 per tutti gli anni 90 ha decimato la nostra comunità.
Sono certo che tu avessi (e continui ad avere) molti amici LGBT, come vivesti quel periodo tragico?
Ho perso alcuni amici a causa dell’AIDS. Era terribile guardare qualcuno che si ammalava e moriva. E’ stato un periodo difficile, in quel momento l’AIDS era considerato una malattia gay proprio perché il fenomeno era più eclatante nella comunità gay.
La tua storia personale e professionale è molto legata all’Italia (hai sposato un’italiana…). Cosa ti piace del nostro paese, e invece di cosa faresti proprio a meno?
Amo tante cose dell’Italia. Il cibo, la cultura, la moda… La cosa più importante per me è la qualità della vita che l’Italia può offrire.
Qui mi sento molto rilassato , e ho uno stile di vita molto sereno.
Il 10 Novembre sarai il protagonista assoluto di Blow, un nuovo evento che ospiteremo al Cassero. Cosa dobbiamo aspettarci?
Ho aspettato e desiderato il “MIO” party in Italia da almeno un paio d’anni ed ora sembra che sia arrivato finalmente il momento giusto!
Vorrei solo tornare indietro nel tempo, quando tutti si ritrovavano semplicemente per ballare, stare insieme e divertirsi ascoltando della buona musica. Ed è proprio questo che voglio, divertirmi con voi al favoloso Blow Party!