La voce di: Porpora Marcasciano

La risposta alla nostra lettera aperta sull’assemblea del 29 Marzo al Mario Mieli di Roma

IL MIO SGUARDO SULLA LOTTA LGBTQ+ in ITALIA.

Sabato scorso 19 Aprile a Londra come in molte città inglesi si sono tenute grosse manifestazioni di protesta contro la decisione anti trans della Corte Suprema emessa pochi giorni prima. Mi stupisce, positivamente, come si siano organizzate e formate quasi istantaneamente le proteste. Come da logica storica e politica, diciamo che questa dovrebbe essere la prassi: se ti assestano un colpo reagisci subito o di li a poco non dopo cinque mesi. Mi chiedo perché in Italia debba esserci una lungaggine fatta di accordi, richiesta disponibilità, adesioni, sottoscrizioni, riunioni, pre assemblee, assemblee e alla fine, superati i tempi complementari…le manifestazioni. Senza parlare del classico documento che se tutto va bene la sua preparazione va cominciata anni prima.

Sinceramente mi sembra una procedura farraginosa e poco adatta ai tempi che viviamo. Le destre procedo a cento nei loro assurdi programmi e noi, se va bene, arriviamo massimo a trenta. Al Cassero c’era stata un’assemblea a Gennaio qualche settimana dopo gli attacchi dei fascisti. Poi si è cominciato a pensare, elaborare e programmare una riunione, quella del 29 Marzo, per la manifestazione (tale doveva essere) del 17 Maggio. In questi lassi di tempo lunghissimi sono intercorse telefonate, messaggi, comunicazioni, interlocuzioni che neanche il Politburo avrebbe richiesto tanti e tali passaggi. Intanto le cose son cambiate e continuano a cambiare a ritmo allucinante: l’avvento di Trump e dei suoi mastini antigender con i suoi canali italiani da Meloni, Roccella, Salvini e…mi fermo. La decisione terfiana della corte suprema inglese che rischia di avere corrispondenze in altri paesi (credo che il nostro sia il più esposto). Purtroppo qui dalle nostre parti sembra che il tempo e le cose assumano una caratteristica propria, diremmo all’italiana!

Possibile che il mondo, la storia, la politica, la loro violenza e velocità, siano cambiate e dalle nostre parti sembra non rendersene conto. Mi chiedo “ ma è così difficile trovare nuove risposte con nuove modalità, strategie, posizionamenti?” Eppure in Inghilterra le manifestazioni subito dopo il verdetto antigender sono state tante e affollate. Come grandi e affollate sono quelle contro Trump che ogni sabato si susseguono negli USA ( chiariamo che qui di quanto succede non arriva nulla).

Personalmente parteciperò alla manifestazione del 17 e anche a quella del 18 indetta, quest’ultima dalle Reti Trans romane. Il mio esserci non sarà verticale o verticista ma orizzontale, dentro il corpo della protesta. Sarà attento e critico, perché credo che mai come ora, bisogna esserlo. Per critico non intendo assolutamente “divisivo” ma capace di leggere e rileggere il mondo in cui ci troviamo, riflettere, posizionarsi e….procedere insieme pur con posizioni differenti. E’ l’unica chiave che trovo utile. Credo pure che vivendo nell’epoca dei social la gente si possa informare e autoconvocare velocemente, come succede negli ultimi Pride e come hanno fatto le sorelle inglesi di cui riporto il testo tradotto:

APPELLO alla MOBILITAZIONE in GB

Unisciti a organizzazioni trans, sindacati e altro ancora per una protesta incentrata sulla comunità contro la sentenza della Corte Suprema questo sabato! Porta cibo e impermeabile. Questa mattina la Corte Suprema del Regno Unito ha emesso la sua sentenza nella causa For Women Scotland Ltd contro The Scottish Ministers. La Corte Suprema ha stabilito che ai sensi dell’Equality Act 2010, le disposizioni per le donne si applicano solo alle donne biologiche (cisgender). Questa sentenza afferma anche che il sesso è binario agli occhi della Corte Suprema, tagliando ulteriormente la possibilità di un riconoscimento giuridico non binario. Ma non importa quali attacchi vengono fatti contro di noi, noi non scompariremo e non ci tireremo indietro. C’è un movimento crescente contro questo, da trans e queer ai nostri alleati nel movimento operaio, in Palestina e non solo. Unitevi a noi e mostrate i transfobi, l’estrema destra e il governo: è tutt’altro che finita. Liberazione trans ora. Liberazione trans per sempre. Tra le organizzazioni che hanno indetto la chiamata : Trans Kids Deserve Better FLINT – Front for the Liberation of Intersex, Nonbinary and Trans people Trans Action for Housing Justice Unison Lambeth Unison Tower Hamlets rs21 TransActual Pride in Labour Anti*Capitalist Resistance Workers’ Liberty