Bologna Pride 2020

🏳‍🌈 Noi corpi e spiriti queer non abbiamo smesso di resistere con creatività e favolosità alle durezze degli ultimi mesi: anche se relegate in casa per la salvaguardia della salute pubblica abbiamo continuato la nostra battaglia di libertà!

🌈 Il 28 giugno è il nostro giorno ed in quella data non vogliamo assolutamente rinunciare alla presenza fisica nello spazio pubblico accogliendo ed abbracciando tutta la città di Bologna!

✊ Vogliamo ribadire i nostri diritti a gran voce, vogliamo ricordare come tante delle persone della nostra comunità sono state dimenticate durante il periodo più duro dell’emergenza, sono state tagliate fuori dall’assistenzialismo e dalla cura, vogliamo riportare al centro il dibattito sull’omolesbobitransfobia e sulla legge calendarizzata in parlamento.

✅ Corteo destrutturato durante tutta la giornata.
Stiamo ultimando i dettagli per un 28 giugno in cui la comunità possa di nuovo essere al centro dell’attenzione nel rispetto delle norme di sicurezza richieste. Vogliamo scendere coi noi nostri corpi in strada ma abbiamo ancora bisogno di qualche giorno per capire come farlo! Invitiamo a seguire questo evento per tutti gli aggiornamenti.

COSE DA FARE:
▶ Riallacciamo il legame tra la comunità e la città di Bologna visitando i luoghi e i monumenti rilevanti per la nostra storia o per ognun* di noi.

APPUNTAMENTI:

📍 Scatti indimenticabili:
Vi invitiamo a scattarvi una #foto durante la giornata del 28 giugno presso uno o più dei luoghi storici che trovate in fondo all’evento e usare l’hashtag #Lorgogliononsiferma per condividere con la comunità il vostro legame con la città.

📍 Flash mob, musica e orgoglio:
Dalle ore 17 in poi ci si troverà ai Giardini per urlare e cantare insieme il nostro orgoglio!
PROGRAMMA DA DEFINIRE:
– commemorazione Sarah Hijazi
– Flash mob su orgoglio e privilegi
– Coro di Komos!

👉 Vuoi sostenere le attività del Bologna Pride? 👈
Vai alla sezione merchandising del nostro sito (https://merchandising.bolognapride.it/) e scegli una delle mascherine a tema LGBTQI+ 🌈🌈🌈

▶ Vuoi proporti per darci una mano?
Scrivici via messenger, ti ricontatteremo.

Che il Pride sia con tutt* noi!

🌈🙌🏼💪🏼

Per il tour dei luoghi storici e degli spazi di comunità abbiamo preparato alcuni consigli legati alla storia della comunità LGBTQI+ cittadina.

Uno dei luoghi più importanti e famosi per la comunità LGBTQI+ cittadina è Porta Saragozza, sia perché dentro al Cassero di Porta Saragozza ha avuto sede per molti anni Arcigay Il Cassero, dal 1982, uno dei primi spazi pubblici concessi in Italia ad un’associazione dichiaratamente omosessuale, sia perché a poca distanza dalla porta si trovano i Giardini di Villa Cassarini dove si trova il Triangolo Rosa alla Memoria delle persone omosessuali e trans vittime della persecuzione nazifascista. Questo è il primo monumento deposto in Italia tra i primi in Europa, nel 1990.

Altro luogo da conoscere è il giardino intitolato a Stefano Casagrande, inaugurato nel 2012, è situato tra le mura medievali, ed è un piccolo spazio verde dedicato a uno dei più noti artisti e attivisti del movimento gay bolognese, tra i fondatori del Cassero, del KGB&B e di The Italian Miss Alternative.

Presso porta Santo Stefano c’era Atlantide, luogo di socialità, incontri, cultura e elaborazione politica grazie ai collettivi Smaschieramenti e a Clitoristrix, sgomberata nel 2015, ha dato origine anche alla corale atlantidea.

Il primo collettivo LGBT in città aveva sede in via Castiglione, 24: era il “Collettivo Frocialista Bolognese”.
Nato nel 1977 da un’idea dell’esule cileno Samuel Pinto, detto Lola Punales, con Beppe Ramina, Franco Grillini e Valerie Taccarelli; poi cambiò nome diventando Circolo di cultura omosessuale 28 giugno. Il collettivo era ospitato dall’allora sede del Partito Socialista PSI (da qui la storpiatura del nome originale), oggi è sede di uffici.

Segnaliamo anche:
In via Borgonuovo, al numero 4, è ubicata la casa natale di Pier Paolo Pasolini, il celebre regista e intellettuale italiano che fu anche simbolo dello sviluppo identitario della comunità omosessuale italiana. Pasolini nacque infatti a Bologna nel 1922.

Al civico 1 di via Zamboni si trova quello che può essere definito un luogo storico di ritrovo e di divertimento della comunità LGBT+, il Kinki Club. Negli anni ’70 è stato uno dei primi locali della città ad accogliere senza pregiudizio la comunità LGBT+, in un periodo storico in cui poche città italiane avevano bar o club apertamente gay-friendly.

Via Polese ospita la sede dell’associazione Movimento Identità Trans (ora al numero 22 ma per anni al numero 15): fondata nel 1979, il MIT è una ONLUS impegnata nella lotta contro le discriminazioni legate all’identità di genere. Sempre in via Polese aveva sede il Paquito, storico cruising bar della città.

Simbolo della Bologna bohémien che, negli anni ‘70 e ‘80, era famosa in tutto il paese per essere libera e anticonformista, via del Pratello è ancora oggi piena di locali gay-friendly dove recarsi per un drink o qualcosa da mangiare.

Proprio in una delle traverse del Pratello, via Santa Croce, si trova la libreria Igor una delle poche librerie rimaste in Italia ad essere interamente dedicata alla cultura LGBTQ. E’ ospitata all’interno di Senape, un vivaio urbano nonché luogo di eventi a tema e condivide gli spazi con The Park, piccolo laboratorio di stampa serigrafica su tessuto.

Seguendo il filo delle Librerie importanti per la comunità, non possiamo non segnalare la Libreria delle Donne, in via San Felice: spazio di incontri e cultura femminista come il Centro delle Donne in via del Piombo.

Sempre sull’onda culturale è giusto menzionare il Cinema Lumiere per ospitare le proiezioni del festival Gender Bender che del festival Divergenti; allo stesso modo menzioniamo il cinema Nuovo Nosadella per l’ospitalità al festival Some Prefer Cake.

Numerose sono anche le sedi associative disseminate per la città, ne menzioniamo alcune:

La Salara, via Don Minzoni, casa base del Cassero LGBTI Center dal 2002.

In Via San Carlo 42/C si trova PLUS, la prima organizzazione italiana di persone LGBT sieropositive. Nasce con l’intento di dare loro la possibilità di essere tutelate sia come persone LGBT che come persone sieropositive e all’interno della sede è presente il BLQ CheckPoint, primo centro community based in Italia per test HIV, HCV, sifilide e counselling.